Auto elettrica, ibrida o ibrida plug-in? Q&A sull’e-mobility

31 gennaio 2020

Auto elettrica, ibrida o ibrida plug-in? Q&A sull’e-mobility

Entro il 2030 le vendite di auto elettrificate rappresenteranno circa il 40% del totale, secondo le stime della Commissione Europea. Ma la mobilità elettrica è un tema su cui rimangono ancora alcuni dubbi. Proviamo a chiarire i principali.

Qual è la differenza tra un'ibrida e un’ibrida plug-in? Qual è la loro autonomia? Come e dove si possono ricaricare? L'auto elettrica sarà la futura protagonista del settore automotive, e le vendite di veicoli a zero emissioni sono in costante, e forte, crescita. Eppure rimangono alcuni interrogativi su questa nuova forma di mobilità - proviamo a rispondere ai principali.

1. Quanti tipi di auto elettriche esistono?

Uno, ovvero le elettriche pure (chiamate anche BEV, dall’inglese Battery Electric Vehicle), che hanno esclusivamente un motore elettrico alimentato a batterie.

2. E le ibride?

Spesso si tende a confondere auto elettriche e auto elettrificate - queste ultime sono auto che utilizzano solo parzialmente l'energia elettrica. Sono chiamate ibride e hanno un motore a combustione e uno elettrico.

In particolare, le full hybrid (HEV, Hybrid Electric Vehicle), sono dotate di batterie che si ricaricano in fase di decelerazione e frenata e poi forniscono energia quando si accelera; l’autonomia in modalità puramente elettrica è molto limitata e la vettura è alimentata con il carburante tradizionale (benzina).

Le ibride plug-in (PHEV, Plug-in Hybrid Electric Vehicle) invece hanno una batteria più grande che si ricarica anche dall'esterno (plug-in vuol dire, letteralmente, attaccare la spina) e possono percorrere alcune decine di chilometri senza utilizzare il motore termico.

3. Dove si possono ricaricare?

Ci sono punti di ricarica pubblici e privati, dedicati alle ibride plug-in e alle pure elettriche. Ogni utente può installare una colonnina nel proprio garage o in un parcheggio condominiale, ovviamente rispettando tutte le norme di sicurezza e i requisiti di legge. Generalmente il 70% delle operazioni di ricarica si effettua a casa o al lavoro.

Allo stesso tempo, la rete pubblica di ricarica cresce di giorno in giorno. Oggi in Europa ci sono circa 100.000 stazioni, e secondo le stime della Commissione Europea entro il 2025 diventeranno 2 milioni. Il tempo di ricarica dipende dalle caratteristiche dell’auto e dal tipo di impianto utilizzato: per i modelli di segmento medio del Gruppo Volkswagen, presso i punti di ricarica ultrarapida saranno sufficienti 30 minuti per arrivare all'80% della batteria.

4. Quanta autonomia hanno le auto puramente elettriche?

L'autonomia dipende dalle dimensioni e dalla capacità della batteria. Può andare da 200 km, nei modelli più compatti pensati per un uso prettamente cittadino, fino a oltre 500 km nelle vetture di segmenti superiori, progettate anche per affrontare lunghi viaggi.

La percorrenza dipende anche dal tipo di utilizzo, perché al contrario delle auto a combustione, le elettriche consumano di meno in città.

5. Un'auto elettrica è davvero a emissioni zero?

Un'auto elettrica ha zero emissioni locali, ma non solo: è anche l’opzione più sostenibile considerando l’intero ciclo di vita, dal momento che genera tra il 17 e il 30% in meno di emissioni rispetto a una vettura Diesel o benzina. Inoltre, se l'energia utilizzata per ricaricare la batteria proviene da fonti rinnovabili, come eolico o solare, allora le emissioni totali che produce sono quasi il 90% in meno rispetto a quelle di un'auto convenzionale, nell’arco dell’intero ciclo di vita.

In vari Paesi sono attive diverse forme di incentivazione per promuovere questa forma di mobilità: dai bonus per l’acquisto alla tassazione agevolata per chi sceglie un’auto elettrica, che si affiancano ai vantaggi specifici come parcheggio e pedaggi gratuiti, corsie privilegiate e accesso libero alle zone a traffico limitato, realtà in molte città europee.

6. Un'auto elettrica è più costosa di una benzina o Diesel?

I veicoli elettrici stanno diventando sempre più economici. L'obiettivo del Gruppo Volkswagen è quello di rendere l’e-mobility accessibile a tutti, costruendo auto “per milioni di persone e non per milionari”. L'evoluzione tecnologica contribuisce ad abbassare il prezzo: per esempio, il costo delle batterie è diminuito dell'80% negli ultimi 10 anni.

Un altro aspetto da considerare è il costo dell'energia elettrica, sensibilmente più basso di quello di benzina o gasolio. Globalmente si calcola che i costi di mantenimento di un'auto elettrica siano circa un terzo rispetto a quelli di una a combustione interna, senza considerare gli incentivi all’acquisto disponibili nei vari Paesi.

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